L’esperto driver e l’Head of Marketing & Communication Mafra sono stati fermati dalla rottura di un braccetto dello sterzo già nella prima tappa del Gran Premio Nuvolari. Un’esperienza sfortunata, che però non ha raffreddato l’entusiasmo con il quale l’equipaggio ha affrontato questa prova impegnativa
È stato un Gran Premio Nuvolari sfortunato per Mario Passanante, costretto al ritiro per un problema meccanico del tutto imprevedibile. E dire che era partito con tutto l’entusiasmo che Franceso Di Florio, Head of Marketing & Communication Mafra e, per l’occasione, suo co-driver aveva saputo infondergli in questa gara dal sapore speciale.
Nelle competizioni automobilistiche, però, l’imprevisto è sempre in agguato e questa volta ha colpito la Fiat 508 C del 1937 del nostro campione.
Si rompe un braccetto e addio Gran Premio Nuvolari
“Eravamo quasi all’inizio della prima tappa”, racconta Passanante, “dopo aver percorso una novantina di chilometri, affrontando 13 prove cronometrate e una di media; eravamo partiti in maniera tranquilla e stavamo prendendo il ritmo giusto”.
Mario racconta infatti che con Di Florio, nonostante la sua modesta esperienza nelle gare di regolarità, l’affiatamento era stato immediato: “Il ruolo del navigatore in questa specialità è fondamentale, ma noi, pur essendo una coppia nuova, funzionavamo già bene e Francesco ha imparato subito a destreggiarsi con il road book”.
Dalle parti di Riva del Garda, però, è accaduto l’inverosimile. “Eravamo su una strada in salita, con un tratto rettilineo che precedeva un tornante stretto”, spiega Mario, “e viaggiavamo a circa 55 km/h; all’avvicinarsi della curva, ho rilasciato l’acceleratore e scalato in seconda, allargando la traiettoria come si fa in questi casi”.
All’improvviso, un rumore secco e il volante che gira a vuoto: “Si era rotto un braccetto che collega la scatola guida al piantone dello sterzo… Ho frenato, messo la prima, evitando il muro e andando a fermarmi in una posizione sicura”.
Il pezzo in questione, un tondino di ferro che collega le ruote al piantone dello sterzo, si era tranciato di netto. “Qualcosa di mai visto prima…”, racconta Mario, “ma che, purtroppo, può succedere in una vecchietta con quasi novant’anni come la mia 508. Mi spiace molto per Francesco, per il quale è stata un’esperienza troppo breve: spero di avere ancora occasione in futuro di fare coppia con lui, per fargli vivere in pieno le emozioni delle più belle gare di regolarità”.
L’episodio ha causato qualche brivido all’equipaggio in gara con i colori Mafra: “Nella sfortuna”, commenta Di Florio, “siamo stati fortunati, perché in quel momento non transitavano altri veicoli, né davanti, né dietro di noi e neppure in discesa, in senso contrario al nostro.
Su queste strade passano anche molti motociclisti e la curva era molto stretta, di quelle in cui viene installato uno specchio per permettere di vedere se sta arrivando qualcuno. In quel momento non stava scendendo nessuno e questo è stato provvidenziale perché, frenando, siamo andati dritti e ci siamo fermati in un piccolo spazio all’esterno del tornante.
Ci è stato di aiuto anche il fatto di non aver scollinato, perché in discesa, a velocità superiori (60-70 km/h), avremmo avuto meno tempo per reagire; e su quelle strade non sempre il percorso è interamente protetto dai guard-rail. A mente fredda, ci siamo resi conto di quanto le conseguenze del guasto avrebbero potuto essere serie e di come, alla fine, siamo stati fortunati”.
“Nonostante questa disavventura”, aggiunge Francesco, “è stata comunque una bellissima esperienza e voglio ringraziare Mario per avermi introdotto ai segreti della regolarità, una disciplina nella quale è maestro; l’atmosfera della manifestazione, alla quale partecipano oltre 300 vetture storiche, è bellissima e spero di avere in futuro ancora occasione di affiancare Mario in questo tipo di eventi”.
In un primo momento, l’adrenalina della gara aveva indotto Mario e Francesco a cercare di proseguire la competizione, sperando di poter arrivare a fine tappa, magari grazie a una saldatura provvisoria: “I meccanici al nostro seguito sono stati come sempre bravissimi”, sottolinea Mario, “ma in un caso come questo non c’era purtroppo nulla da fare”. Restava solo da caricare la berlina Fiat su un carroattrezzi e portarla in officina.
I segreti della preparazione al Gran Premio Nuvolari
“Ci eravamo preparati scrupolosamente”, racconta con una punta di rammarico Passanante, “passando anche i minuti in attesa della partenza, in piazza a Mantova, a pulire accuratamente la carrozzeria con Waterless, il prodotto Mafra che permette di effettuare questa operazione in qualsiasi momento e luogo perché non richiede acqua. Francesco mi ha anche spiegato come utilizzare Waterless con il panno Mafra, ripiegato in quattro in modo da creare un doppio strato, raccomandandomi di non fare mai dei movimenti circolari!”.
Mario ha poi approfittato dell’occasione per rivelare in un video con Francesco su Instagram uno dei suoi segreti di esperto regolarista: “Non attacco mai i numeri di gara direttamente sulla carrozzeria”, racconta, “perché poi, quando a fine gara li devi togliere, rischi di rovinare la vernice: preferisco utilizzare dei tondi calamitati, realizzati appositamente, ai quali applicare l’adesivo con il numero. I dischi magnetici sono abbastanza forti da non staccarsi anche alle alte velocità, ma facili da togliere senza lasciare segni sulla portiera”.
Lo sportello, però, deve essere perfettamente liscio e non presentare modanature: la Fiat 508 C è perfetta, ma altre auto presentano questo problema. Come si fa, in questi casi? “Semplice”, risponde Mario, “basta utilizzare Split, il detergente Mafra multi-superficie che pulisce delicatamente cristalli, plastica e carrozzeria, eliminando le tracce residuo del collante utilizzato sul retro dei numeri di gara”.
I prossimi traguardi
Archiviata con un po’ di amarezza l’esperienza del Gran Premio Nuvolari, Passanante guarda fiducioso ai prossimi impegni, il più importante dei quali è la Targa Florio Classica (10-13 ottobre), valida per il Campionato italiani Grandi Eventi del quale Mario è attualmente leader. “Porterò la 508 in officina a Palermo”, conclude, “per cercare di capire i motivi di questo guasto improvviso, far sostituire il braccetto rotto e serrare tutta la bulloneria”. Così la piccola Fiat sarà pronta per affrontare una nuova e impegnativa avventura.